Non c’è dubbio che l’emergenza dovuta al COVID-19 abbia messo in discussione l’intero sistema moda. Il lockdown, responsabile di averci catapultati in una dimensione dove i tempi erano dilatati ma gli spazi circoscritti, è stato amaro quanto utile proiettandoci in uno stile di vita più slow. Così, anche uno dei settori abituato a correre sempre di più con il rischio di bruciare il processo creativo, che richiede appunto lentezza e ricerca, si è ritrovato a interrogarsi sulla propria salute. Sovrapproduzione, eccessiva sostituzione di collezioni che causava un disallineamento stagionale, la strategia del see now buy now: una serie di operazioni denunciate da Giorgio Armani attraverso una lettera destinata a WWD dove raccoglieva tutte le sue riflessioni.
Re Giorgio è andato decisamente controcorrente con dichiarazioni forti sul tema del declino del fashion system. Una scelta coraggiosa, esposta, che ha immediatamente trovato il consenso di numerosi colleghi.
All’alba dei suoi 86 anni, lo stilista piacentino ha nuovamente sorpreso con una notizia che riguarda la presentazione della sua prossima sfilata. Lo scorso febbraio fu il primo a chiudere al pubblico il fashion show e oggi, ancora, è il primo a riportare la moda in tv.
Il suo show sarà, infatti, presentato a porte chiuse in una diretta su La7; un vero e proprio programma da 40 minuti condotto da Lilli Gruber in prima serata.
Si parla di democratizzazione, e cosa c’è di più democratico della televisione?
ha dichiarato Giorgio Armani a Il Corriere della Sera.
La moda in TV ha avuto il suo momento di alta spettacolarizzazione negli anni Ottanta, quando noi stilisti vi comparivamo spesso, dispensando consigli di ogni genere, ma non è mai stata utilizzata per raccontare una collezione nuova, che nemmeno gli addetti ai lavori hanno ancora visto
Il fascino della tv è innegabile secondo Re Giorgio. Anacronistico nostalgico o avanguardista democratico verso un parterre che non è necessariamente del campo? Quello che è certo è che il creativo è un volto nazional-popolare della moda del Bel paese, il quale ammicca agli strumenti di comunicazione attuali, i social media, ma rimane pur sempre legato alla cara vecchia televisione, porto sicuro per il pubblico italiano.
L’appuntamento in tv è per il 26 settembre in prima serata, alle 21.