Gismondi 1754. Il lusso porta bene – The Way Magazine

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L’apertura a Portofino e i premi a Las Vegas. Grande ribalta per i preziosi da Genova.

L’apertura a Portofino e i premi a Las Vegas. Grande ribalta per i preziosi da Genova.

L’apertura a Portofino e i premi a Las Vegas. Grande ribalta per i preziosi da Genova.

Accordo siglato con Baglioni Hotels & Resorts e tanti premi vinti nel campo dell’oreficeria nel 2022. L’intesa prevede per il brand genovese Gismondi 1754 di divenire la “in house jeweller” in tutte le location

d’Italia e del mondo della catena di hotel di lusso. Prima apertura a giugno della boutique presso Baglioni Resort Sardegna, a seguire presenza nel Baglioni Hotel Londra. E di recente, dopo l’apertura del monomarca a Roma, la partecipazione al Couture Award’s ha fruttato la vittoria primo premio nella categoria Best in Diamonds above 20.000 dollars e terzo premio nella categoria The People’s Choice.

Uno dei punti più alti della storia dei Gismondi finora: Stefania e Massimo Gismondi, Couture – Las Vegas 2022. All’evento ognuno dei designer e dei marchi coinvolti, crea gioielli con un punto di vista unico. Sia di tendenza che da collezione, i loro gioielli sono tra i più apprezzati nel mondo.

Massimo Gismondi nasce a Genova nel 1971, dove comincia ad imparare i segreti del commercio già in tenera età. È destinato dalla nascita ad essere l’erede dell’immenso tesoro di famiglia – una tradizione artigianale centenaria che con orgoglio viene tramandata da padre in figlio per sei generazioni. Massimo è consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato. Guidato dal suo amore per l’arte e la manifattura artigianale, si diploma in Gemmologia nel 1994, specializzandosi in diamanti, perle e pietre di colore. Così come il suo predecessore francesco Battista, Massimo è affascinato dall’arte orafa al punto che decide di farne la sua professione. Gismondi esalta la produzione artigiana italiana, dove è possibile trovare ancora, capacità e tecniche di lavorazione orafa, frutto di una gelosa conservazione e del passaggio tra le generazioni, di saperi antichi, ormai impossibili da trovare altrove.

In alcuni casi Gismondi 1754 ha spinto gli artigiani a rivolgersi agli anziani per poter re-imparare tecniche di lavorazione dell’oro che ormai erano sparite, soddisfando la ricerca e la richiesta, di Massimo Gismondi per incastonature sempre più leggere, in cui l’oro “ quasi non si vedesse”.

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