I Fratelli Frigerio: in Brianza le auto fatte a mano come negli anni 50 – The Way Magazine

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Pensare, progettare e realizzare una vettura come nel Dopoguerra. Con la tecnologia di oggi. Un sogno che diventa realtà a Verano. E fa il giro del mondo.

Pensare, progettare e realizzare una vettura come nel Dopoguerra. Con la tecnologia di oggi. Un sogno che diventa realtà a Verano. E fa il giro del mondo.

Pensare, progettare e realizzare una vettura come nel Dopoguerra. Con la tecnologia di oggi. Un sogno che diventa realtà a Verano. E fa il giro del mondo.

In Brianza, Lombardia, c’è un’officina che fa rivivere il sogno delle auto di lusso di un’epoca lontana. Per EffeEffe Cars, dal nome di Fratelli Frigerio che l’hanno fondata, oggi come allora (foto d’apertura), costruire un’ auto come gli artigiani costruivano le famose Gran Turismo alla fine degli anni 50, è una sorta di mission aziendale. Da qui escono vetture Gran Turismo ibride, con meccanica derivata dalla serie e rielaborata secondo le nuove esigenze.

Nell’officina di Verano Brianza l’auto è completamente realizzata a mano oggi secondo i canoni del tempo, dei mitici anni ’50, senza l’ausilio di alcun macchinario. La Berlinetta che si vede in foto si rivolge a quel pubblico di giovani e meno giovani che hanno vissuto e sognato il mito di quei bolidi che correvano per le strade delle “Mille Miglia”, della “Targa Florio” o della “Carrera Panamericana” e che il fine settimana andavano con la stessa disinvoltura a teatro. Un capolavoro di stile e ingegneria Made in Italy ancora oggi estremamente attuale. La passione e l’esperienza si fondono nella realizzazione di questo modello che grazie alle sue linee pare richiamare le auto dei sogni dei tanti appassionati riportandoli in un tempo lontano, non solo anagraficamente.

La Effeffe Berlinetta “caffè racer a quattro ruote” è frutto del sogno di costruire un’auto propria, di propria ideazione e fabbricazione. I fratelli Frigerio, piloti con un passato semi-professionista, collezionisti e raffinati intenditori di meccanica, hanno costruito il proprio percorso imprenditoriale in un mondo dominato dall’elettricità. Davvero ironico per chi, come loro, ha la benzina nelle vene. I fratelli Frigerio non solo amano le automobili, ma amano e conoscono bene anche le complessità di quell’arte squisitamente italiana di costruire a mano le automobili. Il duo di appassionati sta investendo denaro, tempo ed energia per ricostruire un intero ecosistema che riporterà in vita la catena di produzione che negli anni d’oro dell’automobilismo di lusso italiano.

L’idea alla base della genesi della Berlinetta Effeffe è quella di creare da zero una nuova vettura, stilisticamente legata alla gloriosa epoca degli anni ’50, seppur progettata con le più moderne conoscenze. Design del telaio ottimizzato e comportamento dinamico estremamente raffinato, il tutto combinato con tecniche di costruzione, così come alcune delle stesse maestranze originali, di quei ruggenti decenni dell’artigianato automobilistico italiano.

La meccanica originaria dell’età d’oro delle gare ruggenti. Un dolce abito in leggerissimo alluminio assume una forma sensuale e seducente ispirata al vento.

Barchetta, una parola che meglio di ogni altra interpreta il sogno di intere generazioni, che racconta storie di macchine vincenti e invincibili, di persone normali e di eroi. Le gare erano Coppa delle Dolomiti, Giro di Sicilia, Targa Florio, Mille Miglia.

I lunghi rettilinei della Via Emilia, il Tornanti appenninici, i panorami del Tirreno o del Mar Ionio.

Più di una volta anche il concorrente più prestigioso delle gare di auto storiche è rimasto imbarazzato da “la Berlinetta” costruita in un magazzino davvero anonimo appena a nord di Milano. Queste realizzazioni sono dirette al gentleman driver, con i moderni freni a disco su tutte e quattro le ruote, le sospensioni anteriori articolate a parallelogramma e gli ammortizzatori con geometria push-rod frutto del puro genio italiano.

Un modo antico, ma proprio perché quasi dimenticato, di interpretare la Berlinetta. Le sue impostazioni non sono determinate da software, algoritmi, sensori di accelerazione o imbardata.

I suoi sistemi sono tutti una parte intima del Driver: polsi, piedi, parte bassa della schiena, testa e un grande cuore. Cultura, conoscenza delle leggi elementari della fisica, voglia di mettersi in gioco. La Berlinetta è un’auto a cui non piace la telemetria. La Berlinetta è un’auto innamorata del cronometro.
Berlinetta è figlia dei ruggenti anni Venti. Un modo di essere, forse d’altri tempi, ma assolutamente forte nella personalità. Oltre il tempo. Come un abito su misura indossato con nonchalance.


Assistere alla costruzione di una Berlinetta Effeffe è l’esperienza più appagante e ipnotica per ogni amante della meccanica. Con ritmi più simili al mondo che fu (le fasi durano mesi, non giorni), la Berlinetta cresce letteralmente componente per componente, organi meccanici si intrecciano, si agganciano e si abbracciano, comunicando l’uno all’altro una fondamentale funzione meccanica, una movimento, un vincolo. La componente artistica qui non si limita alla definizione del design, i collaboratori dei fratelli Frigerio scolpiscono davvero, inventando anche i macchinari necessari per realizzare i pezzi finiti. Un autentico viaggio nel tempo, nella moderna Lombardia, a ritroso nello stile che ha contribuito a rendere mitico il saper fare italiano all’estero.

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